lunedì 9 luglio 2007

topless si.... topless no...

Topless sì, topless no. Mentre veline e controveline, showgirl e attricette mostrano decolletè più o meno mozzafiato in una gara senza pudori, smentendo i diktat della moda, che sulle passerelle ha proposto costumi retrò, meglio se interi, linee anni quaranta e cinquanta, sgambature a calzoncino e scollature tutt'altro che ardite, il topless tiene testa anche quest'anno sulle spiagge di tutta italia.
Ma un bon ton ce l'ha anche il topless. Semplici regole per esporsi a seno nudo elaborate dal sociologo francese Jean-Claude Kaufmann, che di recente ha anche dedicato al fenomeno topless un libro in uscita in questi giorni, "Corpi di donna, sguardi di uomo, sociologia del seno nudo", nel quale cerca di rispondere ad alcune importanti domande. Perchè sbarazzarsi di un pezzo del costume? Quale posizione si sceglie per rendere il più disinvolto possibile un gesto di libertà? Con l'aiuto di numerosi casi concreti, raccolti sul campo in varie spiagge francesi da un'equipe di cinque ricercatori, l'autore svela i dettagli di una pratica apparentemente banale ma fondata su regole precise benché segrete. Ogni donna deve rispettare un codice di comportamento suggerito dalla struttura del suo corpo, dalla sua età, dalla sua cultura e dalla tipologia della spiaggia, decifrare i segnali inviati dagli sguardi che si posano su di lei e rispondervi con gesti adeguati.
E per le donne che decidono di mostrare le proprie grazie mettendosi in monokini, ecco il galateo: 1) Il topless è consigliato a quelle donne che possiedono un seno normale: né piccolo né grande ma alto e sodo. 2) Le legittime proprietarie devono però evitare di guardarselo ed essere caute negli atteggiamenti per non dare l’impressione di voler rimorchiare. 3) Alle donne che possiedono un seno grosso sconsigliata la passeggiata: l’atteggiamento sarebbe provocante e attirerebbe eccessivamente l’attenzione disturbando le altre signore. 4) Nessun problema per le donne che hanno il seno piccolo. 5) Per le donne che madre natura, o un abile chirurgo, ha dotato di un seno eccessivamente bello il discorso è un po' diverso, attente a non attirare troppo gli sguardi di uomini e donne: i primi per noti motivi, le seconde per invidia. 6) Da considerare l’ambiente sociale: in quello popolare è permesso sedersi bruscamente facendolo ballonzolare. Nelle spiagge sofisticate i movimenti devono invece essere molto controllati.7) Attenzione alle scottature! Un'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti favorisce l'invecchiamento e la perdita d'elasticità della pelle, e quella del seno è la più delicata del corpo. Quindi no ad esposizioni azzardate senza un'adeguata protezione specifica per pelli super delicate. Sì invece ai bagni freddi e alle docce che aiutano a tonificare i tessuti del seno rinvigorendoli e stimolando la circolazione. Ma galateo o no, copricapezzoli o caftani, se il topless è uguale ovunque non tutto il mondo è Paese. Se infatti in Europa il seno nudo è ormai un gesto sdoganato e accettato, tra mode e tendenze, che vanno e vengono, seni rifatti e siliconati, nomi blasonati e paparazzate, nel resto del mondo si parla ancora di multe, arresti, divieti e censure. E la battaglia per la conquista della libertà di denudarsi il petto, al pari degli uomini, è ancora aperta. Negli Stati Uniti il tabù persiste. Basti pensare che è persino attivo un movimento per i diritti civili denominato "TERA", acronimo di “Topfree Equal Rights Association” . Si rivendica il diritto di andare in giro a torso nudo esattamente come è concesso agli uomini.La Florida ha reso il topless illegale quasi ovunque sulle sue spiagge tranne che sulla South beach di Miami e sulla Haulover Beach che è uno dei paradisi dei nudisti americani. In California no topless, no smoking. Stessa solfa in mezzo all'Oceano Pacifico nell'arcipelago di Tonga, dove di topless non si può nemmeno parlare.
Censura anche in Messico e Brasile e sulle spiagge pubbliche della Giamaica, dove però, ci si può denudare il seno sull'arenile privato degli hotel. Ci sono poi Paesi come Cuba o Santo Diomingo, dove non c'è alcuna legge che vieti il topless, ma la cultura del posto rende poco usato il costume di togliersi il reggiseno in spiaggia. Divieto più che assoluto invece su tutte le spiagge dei paesi di religione musulmana, dove spesso alle donne non è concesso neppure di fare il bagno in bikini.

giovedì 5 luglio 2007

LA MODA

Il termine moda deriva dal latino modus, i , che significa maniera, norma, regola, tempo, melodia, ritmo. Nei secoli passati, la moda era appannaggio delle sole classi abbienti, mentre il povero non poteva permettersi il lusso di acquistare abiti nuovi confezionati su misura, e ripiegava, quindi, sull'abbigliamento usato.
La moda ha origine con i sarti, gli unici che potevano tagliare i tessuti: le stoffe erano molto costose, quindi un buon taglio era quello che lasciava meno scarti. Era una professione preclusa alle donne, che come sartoresse avevano compiti minori. Erano anche stilisti, poiché disegnavano loro stessi i modelli che poi avrebbero realizzato.
L'alta moda è il settore dell'abbigliamento nel quale operano i creatori di abiti di lusso. Il settore ruota attorno a varie case d'alta moda, alcune delle quali assai antiche, conosciute grazie a marchi ben pubblicizzati presso il grande pubblico. In ognuna di queste case lavorano grandi stilisti, disegnatori e addetti al marketing. Essi propongono le loro innovative creazioni per mezzo di sfilate aperte alla stampa e ai compratori (buyers), con l'intento di anticipare le tendenze della moda. Alcune case d'alta moda sono proprietarie di marchi secondari dedicati ai settori del prêt-à-porter e degli accessori.
Abbiamo i grandi stilisti italiani,che sono famosi in tutto il mondo:Armani, Balestra,Biagiotti, Cavalli, Dior, Dolce&Gabana,Prada, Trussardi, Versace, Valentino, che rappresentano l'industria della moda italiana.

I PIERCING

Il piercing, dall'inglese to pierce, "forare, trafiggere", è una moda molto in voga in questo periodo che consiste nel bucarsi la carne, nelle zone più svariate del corpo, per infilarci anelli, sfere e spille di diverse forme e dimensioni.
Per evitare di contrarre infezioni di ogni tipo (reazioni allergiche, brutte cicatrici, persino l'epatite e l'Aids) è necessario affidarsi a studi di seri professionisti che seguano scrupolosamente le norme igieniche e sanitarie dettate dal ministero:Il laboratorio deve essere separato dalla sala d'attesa e dall'ambiente dove vengono puliti e sterilizzati gli strumenti. L'operatore deve lavorare con guanti in ille delle più diverse forme e dimensioni.
Anche se in Italia esiste una normativa che detta le linee guida sulle norme igieniche e di sicurezza necessarie, queste regole di fatto non sempre vengono applicate e i piercing vengono eseguiti molto spesso da dilettanti che non si preoccupano affatto della salute dei loro clienti.Vediamo insieme cosa è bene sapere:
Infinite le varianti: al naso, all'ombelico (tra le donne va per la maggiore), alla lingua, alle sopracciglia, ai capezzoli (li portavano cosi' anche gli antichi romani come segno di virilita'), sino - per i piu' stoici - alle parti intime.Molte persone si sottopongono a questa pratica per un puro fattore di abbellimento del proprio corpo, per poter vantare una diversità o una similitudine con gli altri. Altre persone lo fanno in quanto ritengono che alcuni tipi di piercing, in particolare quelli ai genitali e il tongue (quello alla lingua) aumentino il piacere nel raporto sessuale.
Alcuni piercing non provocano forte dolore al momento della foratura (eccetto per il foro a genitali o capezzoli dove per evitare il dolore viene praticata l'anestesia locale) bensì è il post-foro, come nel caso del tongue, a provocare fastidi e gonfiori per un paio di giorni.

domenica 1 luglio 2007

LA VERITA' FARA' MALE... ?

Avete mai detto una bugia a una persona a cui tenete, per proteggerla?

Amiamo tanto delle persone che, per paura di perderle, teniamo nascoste loro delle cose importanti.

Così risciamo di perderle...

Potrà semprare una forma di egoismo, e forse lo è, ma la paura è talmente forte che ti porta a mentire.

non si può rimediare al male che provochiamo, dobbiamo solo sperare in un perdono, dalle persone che abbiamo ferito.
Guardami negli occhi è dimmi la verità...